Articolo di Vanity Fair su Sonia Bergamasco
Nell’ultimo numero di Vanity Fair, in edicola fino al 13 agosto 2024, i riflettori sono puntati sulla straordinaria Sonia Bergamasco. Un aforisma del filosofo George Santayana, “C’è qualcosa di assurdo nell’obbligo di essere felici”, cattura abilmente l’essenza di Bergamasco. Anche nei momenti di fragorosa risata, il suo sguardo blu intenso sembra trasportarti in un altro regno.
Primi anni di vita e realizzazioni
Alla tenera età di cinque anni, Sonia ha avuto la sua prima profonda realizzazione sulla mortalità. “Avevo sentito gli adulti parlarne”, ricorda a 58 anni. “Per me, è diventato possibile e quindi reale, come tutto è reale per i bambini. Nella paura, mi nascondevo sotto il tavolo”.
Viaggio verso la celebrità
Emergendo dalle sue paure infantili, Sonia ha iniziato a brillare. Ha primeggiato al Conservatorio di Milano e poi alla scuola del Piccolo Teatro. Sotto la guida di maestri come Giorgio Strehler e Carmelo Bene, ha calcato i palcoscenici di tutta Italia. Il suo viaggio si è esteso al cinema e alla televisione, dove è passata senza soluzione di continuità dal dramma di “La meglio gioventù” alla commedia di Checco Zalone, mantenendo sempre la struggente malinconia del bambino nascosto sotto il tavolo.