Introduzione all’opera di un artista unico
“Enzo Jannacci: Sono anche io” è un documentario che delinea la vita di questo incredibile cantautore. Nel film, numerose citazioni memorabili, storie e parole sono messe in luce, organizzate attraverso la musica che gioca un ruolo cruciale. Enzo Jannacci non è solo un nome noto nello spettacolo italiano; è un’eccezione alla regola. A differenza di altri, la sua grandezza non è ovvia, ostentata, o riconosciuta da tutti.
Il Genio Sfuggente
Enzo Jannacci è uno di quegli artisti che incontri per caso, in un incrocio della tua vita, e che poi rimangono. Un mix di follia, creatività, irregolarità e eleganza formano ciò che potrebbe essere chiamato “genio”, una parola che Jannacci avrebbe accolto con un riso fragoroso.
Il Documentario di Verdelli
Realizzato da Giorgio Verdelli, il film “Enzo Jannacci: Sono anche io” è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia l’8 settembre e sarà al cinema il 11, 12 e 13 settembre. Verdelli utilizza testimonianze di familiari, amici e seguaci di Jannacci, oltre a materiali d’archivio di grande valore, per creare un ritratto che esplora più la comicità intrinseca di Jannacci che la sua cronologia.
La Prospettiva Unica
Invece di concentrarsi su un racconto cronologico della vita di Jannacci, Verdelli punta a delineare il profilo di un artista che evita la posa. Questo tentativo porta a una fotografia potenzialmente splendida ma estremamente complessa, specialmente data la naturale avversione di Jannacci per la vanità.
Un Gigante Indimenticabile
Sono passati dieci anni dalla morte di Enzo Jannacci, e guardando questo documentario, la sensazione prevalente è quella di trovarsi davanti a un colosso che chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo personalmente non può che identificare come tale.
“Enzo era l’unico grande genio musicale in Italia. Guccini e De André sono su un cliché scontato… Enzo, in senso pirandelliano, è sempre quello che fa ciò che non ti aspetti mai, nel comico e nel tragico. Partiva da qualcosa, ma non sapevi mai dove sarebbe arrivato e alla fine ti rimaneva quella cosa qui, dentro”.
Il Tocco di Verdelli
Giorgio Verdelli riesce a catturare questo gigante con la sua perizia e la sua esperienza, specialmente negli anni più recenti, quando ha osato raccontare alcune delle figure più imponenti e complesse della musica italiana, da Vasco Rossi a Paolo Conte. Il suo stile documentaristico esalta sia l’artista che il progetto, mostrando una riconoscibilità unica nel suo lavoro.