Il debutto cinematografico di “Comandante”
Da ieri, 31 ottobre, è in tutte le sale italiane il film “Comandante” realizzato dal regista Edoardo De Angelis. Il film vede Pierfrancesco Favino nel ruolo principale e dispone di un cast stellare che include anche Massimiliano Rossi, Johan Heldenbergh e Silvia D’Amico. La sceneggiatura è frutto della collaborazione tra Sandro Veronesi e Edoardo De Angelis, ed è tratta dal libro omonimo pubblicato da Bompiani. Robert Del Naja è il compositore delle musiche del film.
Un film celebrato già prima della sua uscita
ComandantePresentato come film d’apertura alla 80^ Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia, il progetto cinematografico è una collaborazione di diverse case di produzione. Fra queste ci sono Indigo è Film, O’Groove con Rai Cinema, Tramp LTD, VGroove, Wise Pictures insieme a Beside Production. È stato prodotto da un gruppo di noti produttori che include Pierpaolo Verga, Nicola Giuliano, Attilio De Razza, Edoardo De Angelis, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri, collaborando anche con Mariagiovanna De Angelis e Antonio Miyakawa. In Italia, la distribuzione è affidata a 01 Distribution.
La trama e l’ispirazione dalla vera vita di Salvatore Todaro
Il film racconta la storia della vita di Salvatore Todaro, un comandante che ha fatto la storia.
All’inizio della Seconda guerra mondiale Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di nazionalità belga e carico di materiale bellico inglese, che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini. Quando il capitano del Kabalo, sbarcando nella baia di Santa Maria delle Azzorre, gli chiede perché si sia esposto a un tale rischio contravvenendo alle direttive del suo stesso comando, Salvatore Todaro risponde con le parole che lo hanno reso una leggenda: “Perché noi siamo italiani”.