Il caso Ferragni Balocco ha avuto effetti collaterali inattesi. Una vendita privata di un pigiama firmato da Chiara Ferragni, annunciata da un’utente di Fano su un popolare gruppo di social locali, ha scatenato una serie di reazioni negative, compresi insulti e scherzi pesanti.
Il pigiama in vendita e la reazione degli utenti
La venditrice, ignara delle critiche imminenti, aveva sperato di ottenere un buon affare mettendo in vendita il pigiama di Chiara Ferragni al prezzo di 70 euro. Tuttavia, si è trovata invece a fronteggiare commenti sarcastici e ironici da parte degli altri utenti del gruppo di compravendita. Alcuni utenti hanno persino scherzato dicendo: “70 euro? Posso comprarne 7 normali allo stesso prezzo”. La situazione è diventata così imbarazzante che la signora ha deciso di ritirare il prodotto e ha commentato con frustrazione: “Mi dispiace per il disagio”.
Nel frattempo, Chiara Ferragni ha scelto di rompere il silenzio dopo il suo primo comunicato dell’8 gennaio, quando è stata coinvolta in un’indagine per presunta truffa. Se inizialmente aveva ribadito la sua innocenza, ora si dichiara disponibile a parlare solo con i magistrati. Le Procure di Milano e Cuneo non hanno ancora convocato l’imprenditrice, ma questa settimana saranno ascoltati i testimoni. La decisione di convocare l’imprenditrice dipenderà dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco o dalla volontà della stessa Chiara Ferragni tramite i suoi avvocati.
Nel frattempo, fonti investigative hanno confermato l’intenzione di accelerare le indagini e giungere a una conclusione quanto prima.
“C’è pure chi compra il pigiama di Chiara Ferragni? Dagli fuoco!”. “Fai ancora in tempo a dargli fuoco”“Quindi esistono davvero le persone che comprano cose di Chiara Ferragni?”. “Il mondo è pieno di odio, gli articoli li ho venduti altrove”.
