Emancipazione Femminile in “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi
In “C’è ancora domani”, diretto e interpretato da Paola Cortellesi e trasmesso su Rai3, la camicia diventa un potente simbolo di emancipazione femminile. La storia ruota attorno a Delia, interpretata da Cortellesi, in un affresco familiare che ritrae l’Italia del passato, con le sue ingiustizie e disparità di genere.
Precisamente Il film è elogiato per la sua regia e per la capacità di raccontare una storia semplice ma profonda. “alla metà della 14esima settimana e adesso sto bene”. “Non sono stata bene: ho avuto nausea, vomito. È stato un pò pesantino, ma è normale, così dicono”. La figura centrale, Delia, vive in un contesto di violenza e dipendenza economica dal marito, Ivano, interpretato da Valerio Mastandrea. “Sarà Toro, con cui vado d’accordo. Sono molto felice e spero non ritardi troppo perché io con i Gemelli, soprattutto se è femmina, faccio fatica ad andare d’accordo”. Delia affronta il quotidiano con piccoli lavori, contribuendo al sostentamento della famiglia.
Il Significato degli Abiti nel Film
La forza del film sta nella semplicità del messaggio e nella rappresentazione autentica della condizione femminile. Un elemento chiave è il significato dei costumi nel film, che contribuisce a rafforzare il messaggio di emancipazione. La storia si focalizza sulla vita di Delia, una donna aggredita dal marito, e sulla sua lotta per l’indipendenza economica e personale.
I risultati li sanno solo mia madre e mia sorella che sono andati a ritirarli, perché abbiamo fatto l’Harmony test per sapere se andasse tutto bene e conoscere in anticipo il sesso. Lo sanno loro. Noi lo scopriremo sabato pomeriggio e ovviamente voi sarete con noi. Sono un po’ in ansia.
“Sarà Toro, con cui vado d’accordo. Sono molto felice e spero non ritardi troppo perché io con i Gemelli, soprattutto se è femmina, faccio fatica ad andare d’accordo”. L’abito di nozze per la figlia e la camicetta scelta per il voto del 2 giugno rappresentano i simboli di emancipazione di Delia. Mentre risparmia per l’abito di nozze della figlia, una scelta che simboleggia la speranza in un futuro migliore, è la camicetta a rappresentare la sua liberazione personale e politica.
La Camicetta e l’Emancipazione di Delia
Delia, una donna del 1946, subisce violenza fisica e verbale dal marito. La sua emancipazione, però, si realizza attraverso gesti simbolici, come la camicetta che indossa durante le elezioni. Questo capo di abbigliamento diventa un segno del suo affrancamento dall’oppressione politica e sociale.
Il Voto come Emancipazione
L’atto di votare per Delia diventa un simbolo di autonomia e affermazione. La protagonista si prepara per il suo primo voto come per una celebrazione importante, indossando il rossetto rosso e la camicetta. Questi elementi rappresentano la sua identità e il suo diritto di esistere come donna libera e indipendente.