Emanuele Filiberto di Savoia ha recentemente attirato l’attenzione durante l’ultima puntata di “Belve”. Beatrice Borromeo non ha tardato a esprimere le sue opinioni sui commenti del principe, rilasciati durante l’episodio. In particolare, Borromeo ha preso di mira Filiberto per le sue dichiarazioni difensive riguardo a suo padre, Vittorio Emanuele di Savoia, in relazione all’incidente che ha portato alla morte di Dirk Hamer.
Le parole di Emanuele Filiberto a “Belve”
Durante l’intervista, Emanuele Filiberto ha sostenuto: “Mio padre ha sempre voluto sapere la verità di questa storia, come del resto cadendo in acqua e avendo solo sentito i suoi due spari ha subito detto sono io il colpevole, ho sparato io e sono colpevole. Dopo, in questa storia, si è capita che c’era un’altra arma, che ci sono stati altri colpi di fuoco, hanno trovato una pistola”. La sua interpretazione degli eventi sembra proteggere e sostenere Vittorio Emanuele, nonostante le polemiche circostanti.
La risposta di Beatrice Borromeo
Beatrice Borromeo non ha tralasciato la questione e ha rilasciato una risposta decisa. Ha evidenziato che ha già trattato questo argomento nel libro scritto da Birgit Hamer, al quale ha contribuito con una prefazione, e nella serie Netflix da lei diretta, intitolata “Il principe”. La serie, composta da tre episodi, esamina gli eventi che si sono svolti tra il 17 e il 18 agosto 1978. In quei giorni, sull’Isola di Cavallo in Corsica, Vittorio Emanuele di Savoia si è irritato quando un gruppo di turisti dalla Sardegna ha utilizzato uno dei suoi gommoni. Nel tentativo di proteggere la sua proprietà, Vittorio Emanuele ha sparato due volte con una carabina. Uno dei colpi ha ferito gravemente Dirk Hamer, 19 anni, colpendo la sua arteria femorale. In seguito a questo incidente, Vittorio Emanuele è stato assolto dalle accuse di omicidio intenzionale.
A proposito dell’intervista di ieri sera che Francesca Fagnani ha fatto a Emanuele Filiberto di Savoia vanno chiarite due cose. La storia della seconda pistola qui raccontata è una cavolata immane perché si trovava nella barca in cui dormiva Dirk Hamer (tra l’altro sotto lo sguardo di Umberto Ercole e Fabiana Balestra che l’avevano nascosta come raccontano nel secondo episodio del Principe su Netflix). I fori nel vetro (vedere le foto dopo il video di Belve) corrispondono con le ferite sul corpo di Dirk, che stava su un lettino rialzato, e corrispondono anche con la posizione in cui era Vittorio Emanuele, tant’è che hanno poi trovato due bossoli esattamente sotto il punto in cui si trovava il principe quando ha sparato i due colpi. Non c’è nessuna possibilità che la seconda pistola abbia sparato a Dirk perché, ripeto, era nella sua stessa cabina e i danni sarebbero stati ben diversi (mentre Dirk è stato colpito solo da frammenti di proiettili che si erano infranti passando attraverso la carlinga della barca in mezzo e poi al vetro della barca di Dirk). Questo al di là del fatto ovvio che manca il movente perché qualcuno si alzi nella notte e spari a un ragazzo che dorme (guarda caso nello stesso istante in cui spara Vittorio Emanuele). I colpi in più di cui parla Emanuele Filiberto sono – lo dicono i testimoni – quelli sparati dai bengala per illuminare la scena. Mi rendo conto che dobbiamo tutti voltare pagina e che Emanuele Filiberto di Savoia voglia difendere suo padre, è umano e comprensibile. Ma evitiamo di parlare di spasmodica ricerca della verità, coprendosi dietro una pistola che non c’entra nulla. Bisogna avere abbastanza rispetto da capire che queste bugie reiterate, ora che i fatti sono a portata di tutti, sono gravemente lesive della memoria di Dirk che, se non la verità, meriterebbe almeno il silenzio.
