In una recente intervista concessa al Corriere della Sera, il cineasta Marco Risi si apre riguardo al suo leggendario genitore Dino Risi, una colonna portante del cinema italiano responsabile di pellicole storiche Il sorpasso. Le rivelazioni emergono in seguito alla pubblicazione di un nuovo libro Forte respiro rapido, che esplora in dettaglio i suoi intricati rapporti con il padre.
La complessa personalità di Dino Risi
Dino Risi è un nome che risuona fortemente nel panorama del cinema italiano, una figura di spicco nel suo campo. Ma il suo carattere diventava ancora più evidente nel contesto familiare. In casa, il suo atteggiamento nei confronti della moglie e dei figli non era spesso affettuoso, e mostrava spesso un lato più aspro
Papà poteva essere crudele. Abitavamo sulla Cassia, avevo tredici anni. Disse qualcosa che ferì mia madre. Lei si alzò da tavola, corse via. Di solito eravamo tre italiani contro la svizzerotta. Lì, invece, andai da lei, rimproverando intimamente mio padre. Mi colpì vederla quasi in ginocchio contro il comò, in lacrime. Mi aspettavo che papà facesse qualcosa, ma lui sapeva che tutto si sarebbe risolto presto. In questo era cinico.
Tuttavia, Marco Risi osserva che questo distacco esteriore era il segno di una sensibilità nascosta: “I cinici spesso lo sono per paura. Sotto la scorza aveva una sua delicatezza e fragilità“.
Le relazioni amorose di Dino Risi sul set
Il matrimonio con la madre di Marco non è sopravvissuto, in parte a causa degli affetti nati sul set cinematografico. Nonostante questo, il figlio sostiene che il padre fosse innamorato della moglie, ma che la passione per “il cinema e le donne” lo avesse spesso distratto dalla famiglia, soprattutto durante la loro giovinezza
Mio padre era un rompiscatole e mia madre sopportava. Poi si è stufata, gli ha detto basta, ma noi a quel punto eravamo grandi. A sessant’anni è andato via. Ha preso una stanza per una settimana al Residence Aldrovandi. Ci è rimasto trent’anni. Un giorno ha chiesto di tornare. Lei ha detto: “No”.
Dino Risi e le opinioni sui film del figlio
Seguendo la strada paterna nel mondo del cinema, Marco Risi è riuscito a presentare alcuni dei suoi lavori al padre prima della sua dipartita. In questa area, le critiche acide non sono mancate
Quando vide il primo film, Vado a vivere da solo , un modo per cominciare invece di stare a casa a criticare tutto e tutti, mi fece un complimento che non lo era: “Ah, sei un professionista”. Come a dire: “Manca l’anima”. Un film che gli sarebbe piaciuto è Fortàpasc.