La Commissione politica europea del Senato ha votato contro una proposta di regolamento dell’UE che garantirebbe i diritti dei genitori per i figli di coppie omosessuali e imporrebbe l’uso di un certificato di nascita europeo uniforme.
La progenie di coppie gay potrebbe eventualmente essere in grado di acquisire diritti per se stessa. La Commissione Affari Europei del Senato ha votato contro una proposta di legge che avrebbe istituito un certificato di filiazione europeo. La risoluzione di Fratelli d’Italia che ordina al governo di porre il veto al Consiglio d’Europa su questo tema è stata accolta con 11 voti favorevoli. Le proposte dei partiti di opposizione sono state bocciate dalla Commissione guidata dall’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata. I partiti perdenti sono stati Pd, Movimento Cinque Stelle e Terzo Polo.
I bambini nati in famiglie omogenitoriali in qualsiasi stato europeo verrebbero immediatamente riconosciuti come figli di entrambi i genitori anche nella propria nazione grazie al certificato, in quanto la norma intende uniformare le procedure di riconoscimento dei bambini in tutti gli stati dell’Unione.
Attualmente in Italia non esiste una legge che disciplini il riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali, quindi o il genitore non biologico deve sottoporsi alla procedura di adozione oppure è stata scelta una trascrizione da parte di alcuni sindaci, ma questa possibilità è stata preclusa da una sentenza dalla Cassazione.
Secondo la delibera del Senato, tale certificato costituirebbe una violazione del principio di sussidiarietà e un’ingerenza delle istituzioni europee nelle materie di competenza italiana. Inoltre, la maggioranza dei senatori teme che l’approvazione della proposta di regolamento legalizzi metodi di riproduzione illegali in Italia, come la gestazione per altri.
Questa decisione non segna necessariamente il destino della norma, ancora in via di approvazione in Europa, ma indica la direzione che la maggioranza del governo italiano preferisce. “Avere madri surrogate o uteri è una pratica con cui sono profondamente in disaccordo. La delibera “ribadisce la nostra ferma contrarietà a questi atti abominevoli”, hanno affermato i senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri e Pierantonio Zanettin.
Eppure, ammette la leader del Pd Tatjana Rojc, «ci abbiamo provato tutto per tutelare i diritti dei minori dall’essere colpiti, ma la maggioranza non ha voluto ascoltare, si è chiusa nel loro approccio ideologico. Diamo un esempio molto pesante. Poi non puoi proprio andare a Bruxelles e chiedere concessioni su altre cose con quella mentalità.
Sfortunatamente, senza il certificato, molte famiglie non possono essere legittimate legalmente (il processo del tribunale per l’adozione è lungo e costoso) ei diritti dei bambini sono limitati. Un genitore non è legalmente riconosciuto per questi bambini, il che causa problemi in molte aree tra cui amministrazione, eredità, assistenza sanitaria e altro ancora.