
Alexander McQueen, nato Lee Alexander McQueen, è stato un rivoluzionario stilista britannico, noto per il suo stile audace, le sue tecniche sartoriali innovatrici e le sue spettacolari sfilate di moda. La sua vita è stata un viaggio di creatività pura, che ha trasformato radicalmente il mondo della moda.
Alexander McQueen è nato il 17 marzo 1969, a Lewisham, Londra.
Cresciuto in una famiglia operaia, era il più giovane di sei figli. Suo padre, Ronald, era tassista, mentre sua madre, Joyce, era insegnante di scienze sociali.
McQueen ha mostrato un interesse precoce per la moda, iniziando a disegnare abiti già all’età di tre anni. La sua infanzia è stata segnata da esperienze scolastiche difficili, ma trovò rifugio nel disegno e nella creatività.
Dopo aver lasciato la scuola all’età di 16 anni, McQueen iniziò a lavorare come apprendista presso sarti di Savile Row, dove affinò le sue competenze nella sartoria. Successivamente si iscrisse alla prestigiosa Central Saint Martins College of Art and Design, dove il suo talento fu immediatamente riconosciuto.

La svolta di McQueen arrivò con la sua collezione di laurea alla Central Saint Martins, ispirata a Jack lo Squartatore. Questa collezione attirò l’attenzione di Isabella Blow, una figura influente nel mondo della moda, che divenne sua mentore e sostenitrice.

Nonostante le iniziali sfide finanziarie, McQueen continuò a sviluppare il suo stile unico, caratterizzato da una combinazione di sartoria tradizionale e innovazione radicale.

Isabella Blow fu fondamentale nel guidare e promuovere la carriera di McQueen, acquistando intere collezioni e presentandolo a figure influenti nel mondo della moda.
McQueen divenne famoso per le sue sfilate teatrali e le sue creazioni audaci. Tra le sue collezioni più famose, vi sono “Highland Rape” (Autunno/Inverno 1995) e “Plato’s Atlantis” (Primavera/Estate 2010).
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McQueen ha vinto numerosi premi, tra cui quattro volte il titolo di “British Designer of the Year”. È stato anche insignito del CBE, Commander of the Order of the British Empire, per i suoi servizi alla moda.
Ha collaborato con vari artisti e celebrità, tra cui Björk, per la quale ha disegnato la copertina dell’album “Homogenic”, e Lady Gaga, usando i suoi abiti nel video di “Bad Romance”.
Nel 1996, McQueen è diventato il capo stilista di Givenchy, prima di lasciare il marchio nel 2001 per concentrarsi sul suo brand. La sua etichetta, Alexander McQueen, continua a essere un nome influente nel mondo della moda.
McQueen mantenne la sua vita personale abbastanza privata. Era apertamente gay e aveva avuto diverse relazioni significative.

McQueen ha lottato con la depressione e l’ansia per gran parte della sua vita. Queste sfide sono state esacerbate dalla pressione del mondo della moda e dalla morte di persone vicine a lui, inclusa Isabella Blow.
Oltre alla moda, McQueen aveva un interesse per il tuffo subacqueo, che influenzò alcune delle sue creazioni.
Si è dedicato a varie cause benefiche, tra cui la lotta contro l’HIV/AIDS, sostenendo eventi e organizzazioni come amfAR.

Alexander McQueen trasse ispirazione da una vasta gamma di fonti, tra cui l’arte, la storia, la natura e le sue radici britanniche. La sua passione per la sartoria tradizionale e l’estetica gotica ebbero un impatto significativo sul suo stile.
Oltre a Isabella Blow, McQueen fu influenzato da stilisti come Vivienne Westwood e John Galliano. La loro audacia e creatività lo ispirarono nella sua ricerca di un’espressione artistica unica nel mondo della moda.
La cultura punk di Londra degli anni ’70 e ’80, così come la sua infanzia in una famiglia operaia londinese, furono elementi centrali nell’ispirazione di McQueen. Questi aspetti si riflettevano nel suo approccio alla moda, spesso provocatorio e ribelle.

McQueen affrontò critiche per alcune delle sue sfilate, che talvolta venivano percepite come troppo provocatorie o sconvolgenti. La sua lotta con la salute mentale fu un altro significativo ostacolo personale.
Una delle sfilate più controverse di McQueen fu “Highland Rape”, che molti interpretarono come una glorificazione della violenza contro le donne. Tuttavia, McQueen chiarì che era una metafora della violenta oppressione della Scozia e non intendeva banalizzare la violenza sessuale.

Alexander McQueen ha rivoluzionato il mondo della moda con il suo approccio unico alla sartoria e al design. La sua capacità di trasformare le sfilate in opere d’arte teatrali e la sua insistenza sull’espressione personale e artistica hanno lasciato un’impronta indelebile sulla moda.

McQueen è stato pioniere nell’uso di tecnologie innovative nelle sue sfilate, come l’uso dell’olografia e della robotica. Ha anche introdotto nuove silhouette e tecniche sartoriali che hanno sfidato le convenzioni dell’epoca.
Molti colleghi e critici hanno lodato McQueen per il suo genio creativo e la sua capacità di spingere i confini della moda. Dopo la sua morte, è stato ricordato come uno degli stilisti più influenti e visionari del suo tempo.
Una delle frasi più famose di McQueen è: “La moda dovrebbe essere una forma di fuga, e non una forma di imprigionamento.”
Amici e collaboratori hanno spesso descritto McQueen come un’anima profondamente complessa e appassionata, capace di una grande empatia e sensibilità, nonostante la sua reputazione di ribelle nell’industria della moda.

McQueen era noto per il suo meticoloso processo creativo. Si immergeva completamente nella creazione di ogni collezione, spesso lavorando per ore senza sosta. Era famoso per la sua abilità nel taglio e nella costruzione degli abiti, portando innovazioni e tecniche che hanno trasformato il processo tradizionale di creazione della moda.

Alexander McQueen si distingueva nettamente dai suoi contemporanei per la sua audacia creativa e per l’approccio teatrale alla moda. Mentre altri designer si concentravano su tendenze e vendibilità, McQueen vedeva la moda come un’arte, spesso provocando e sfidando il pubblico con le sue creazioni.

Per un approfondimento più dettagliato sulla vita e sul lavoro di Alexander McQueen, si possono consultare biografie, documentari, come “McQueen” del 2018, e mostre dedicate, come quella del Metropolitan Museum of Art di New York, “Alexander McQueen: Savage Beauty”.
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