Connessioni incomprese: Trussardi risponde all’entourage della Ferragni
Nel regno dei drammi social, è stato protagonista lo scontro tra l’imprenditore Tomaso Trussardi e l’entourage dell’icona della moda Chiara Ferragni. La polemica è scoppiata quando i rappresentanti della Ferragni hanno negato qualsiasi legame significativo tra lei e Trussardi, liquidando il loro rapporto come inesistente. Trussardi, tuttavia, si è opposto con veemenza a questa narrazione, insistendo sul fatto che la loro storia professionale merita un riconoscimento oltre un mero licenziamento.
La negazione: un rifiuto o una mancanza di rispetto?
Il gruppo di Chiara Ferragni si è affrettato a smentire le voci su una relazione tra lei e Trussardi, sostenendo che si conoscevano a malapena. Secondo un portavoce, la loro interazione si è limitata a un singolo incontro durante una sfilata di moda diversi anni fa. Questo tentativo di minimizzare qualsiasi associazione tra i due ha acceso le ire di Trussardi, provocando una pubblica smentita.
Ma, come dicevamo, Trussardi non ci sta. «Conosciamo Chiara Ferragni da molti anni, da quando era una semplice ma talentuosa “blogger” che ancora faticava a essere invitata alle sfilate», racconta attraverso il suo profilo social, condividendo una nota nelle storie di Instagram, «Abbiamo sempre creduto in lei (come in Valentina Ferragni che ha collaborato altrettanto strettamente con noi). Hanno sempre partecipato spontaneamente alle nostre iniziative comprese le passerelle dove ho incontrato Chiara l’ultima volta, circa 4 anni fa. Devo dire che c’è sempre stato solo un rapporto di stima professionale e simpatia con tutta la famiglia da entrambe le parti.”
Mettere le cose in chiaro: la risposta di Trussardi
Con una mossa coraggiosa, Trussardi ha sfidato sul suo profilo Instagram il licenziamento dell’entourage della Ferragni. Ha affermato che il loro rapporto professionale dura da molti anni, risalendo ai primi giorni della Ferragni come fiorente influencer. Trussardi ha sottolineato il rispetto reciproco e la collaborazione tra le rispettive imprese, sfatando l’idea che il loro legame fosse trascurabile.
Stima professionale vs. licenziamento personale
La frustrazione di Trussardi era palpabile mentre sottolineava l’atteggiamento sprezzante nei confronti della loro storia comune. Ha lamentato la riduzione del loro rapporto all’insignificanza, ritenendola offensiva e miope. Trussardi ha sottolineato l’importanza di riconoscere le collaborazioni passate e di mantenere un livello di cortesia professionale, nonostante le eventuali differenze personali.
Mantenere le questioni private: l’approccio di Trussardi
In mezzo al tira e molla del pubblico, Trussardi ha mantenuto una posizione dignitosa, scegliendo di non aggravare ulteriormente la questione. Ha espresso la sua convinzione nel trattare le questioni personali entro i confini della privacy familiare, piuttosto che impegnarsi in spiegazioni pubbliche. La risposta misurata di Trussardi mirava a reindirizzare l’attenzione verso ciò che riteneva più significativo: sostenere l’integrità professionale.
Considerazioni finali: si svolge una bizzarra disputa
«Licensare tutto questo con un “non lo conosco nemmeno” è riduttivo e offensivo rispetto a un passato professionale che merita la giusta dimensione» ,
Trussardi ha concluso la sua replica con una punta di sarcasmo, mettendo in dubbio le ragioni che hanno portato a coinvolgere organi di stampa come l’ANSA in quella che ha percepito come una questione di poco conto.
La sua ironica osservazione sul consumo
Del panettone da parte dell’ufficio stampa della Ferragni ha aggiunto una svolta umoristica a uno scambio altrimenti teso. Attraverso la sua risposta, Trussardi non solo ha difeso la sua reputazione professionale, ma ha anche evidenziato la complessità di orientarsi nella percezione pubblica nell’era digitale.