
Biografia d’Mahmood– Il suo nome è diventato una gamba dritta del pop mainstream negli ultimi anni. Ma chi è Alessandro Mahmoud, o Mahmood come è anche conosciuto? Seguiamo il cantante milanese dai suoi primi anni ad oggi, dopo la vittoria a Sanremo del 2019 con la canzone “Soldi”. Essenzialmente, le considerazioni principali sono tre. La prima infanzia, il papà e il significato dietro il nome d’arte.
I genitori di Alessandro Mahmoud, padre egiziano e madre sarda di Orosei,
Lo hanno messo al mondo il 12 settembre 1992 a Milano. È un prodotto del Gratosoglio, un quartiere periferico italiano che soprannomina scherzosamente Gratosollywood, e da bambino la musica è diventata un mezzo per evadere dalla realtà, quella di una madre devotissima ma di un padre assente, allora come oggi. dice al Corriere della Sera, “devo tutto alla mamma”.

All’inizio mi accompagnò da Buccinasco,
Dove lavorava, a Baggio, dove si trovava il mio istruttore di musica. Le avventure ti aspettano dietro ogni angolo. Mia madre e mio padre erano la stessa persona. Già alla tenera età di otto anni studia teoria musicale. All’età di quindici anni inizia gli studi individuali con il M° Gianluca Valenti. Quando entrano nella pubertà, la musica di un bambino non serve più come semplice sfogo; invece, serve come unica motivazione per esistere. Per finanziare la mia formazione pianistica dopo il liceo, ho lavorato come barista durante la notte e la mattina presto.
«L’intervista continuerà oggi pomeriggio», dice. “Quando ero ragazzino mia madre voleva che regalassi un cd al figlio di Caterina Caselli perché lei era proprietaria di un bar e lui veniva lì a mangiare. No, non lo facevo. Mahmood ha frequentato il Centro Professione Musica di Milano dopo trascorre un periodo lavorando nel pub di famiglia a San Babila.Tra le persone che assume per i suoi turni di lavoro c’è il suo futuro manager, Andrea Rodini, che incontra a questa fiera del lavoro.
Mahmood, una combinazione del suo cognome
E del gioco di parole inglese “My mood” X Factor, il singolo di debutto “Fallin’ Rain” e la sua esibizione di debutto a Sanremo coincisero tutti con la ricezione del CPM, che ora è diventato il suo soprannome in tutto tranne nome.
Nel 2012 Mahmood decide
di rischiare iscrivendosi a X Factor nella categoria Uomini 16-24 anni, giudicata da Simona Ventura. Nonostante abbia superato le audizioni, viene rimandato a casa durante le visite a domicilio, solo per essere salvato da un concorrente “jolly” televoto.
Ma la terza sera il verdetto di Morgan,
Elio e Arisa lo rimanda definitivamente a casa, tra i dibattiti di Simona Ventura che, dopo la vittoria di Sanremo sette anni dopo, commenterà: “È vero che abbiamo notato il tuo brillantezza qualche tempo prima, ma tu non ti arrendi MAI! “Oh, è così! Ha guadagnato una certa notorietà attraverso un evento per talenti e il 23 luglio 2013, Do It Yourself Multimedia ha pubblicato il suo primo singolo, un EP intitolato “Fallin ‘Rain” che comprendeva cinque interpretazioni distinte della canzone. Inizia anche a cantare con il coro Glik, un gruppo coreografato che prende spunto dal programma televisivo americano Glee.
Il suo successo in televisione
Continua nel 2015, quando vince Area Sanremo e si guadagna così un posto nel concorso Nuove Proposte di Sanremo 2016. Si piazza quarto con “Dimentica”, un traguardo che guarda con speranza.il momento presente Come spiegò a gay.it nel 2016, “non credo di aver sprecato un’occasione, semplicemente credo nella sincerità: se hai un lavoro davanti a te che non ti rappresenta, non vale la pena esporlo.” Nel frattempo, ha pubblicato “The Chair”, un’opera inglese con Martha. Il trionfo a Sanremo, il giovane detto Gioventù Bruciata

Un ulteriore trionfo perso è arrivato nel 2017
Quando ha gareggiato al Summer Festival e si è classificato secondo, tutto grazie a Pesos, un moniker che sembra già preannunciare la sua più grande gloria. Oltre al suo lavoro di scrittore che è apparso su Elodie, Guè Pequeno e altre pubblicazioni, ha anche presentato gli artisti Marco Mengoni e Fabri Fibra in “Luna” e Guè in “Doppio Whisky”, Mahmood pubblica il suo vero e proprio EP di debutto, ” Gioventù Bruciata”, nel settembre 2018. Nello stesso periodo, Island Records ha ampliato l’uscita in un album, il primo dell’etichetta.
Vincendo Sanremo Giovani 2018
con la sua interpretazione della canzone del titolo, non solo potrà esibirsi al Festival di Sanremo 2019, ma potrà anche lavorare su alcuni dei suoi problemi personali. Tre delle cinque canzoni dell’EP sono dedicate alla discussione del padre, come se intendesse risolvere il problema una volta per tutte con l’EP, con o senza di lui. Spiega al Corriere: «È stato uno sguardo introspettivo su me stesso perché papà mi ha lasciato qualcosa». Affermare “I do Morocco Pop” è una forma di autoaffermazione per me. Ricordo quando ero bambino,

Ascoltavo la musica araba di papà e De Gregori,
Dalla e Battisti di mamma. Il mio primo ricordo è di me seduto davanti alla TV, che suono la tromba di Chicco. Ho iniziato a studiare teoria musicale quando avevo otto anni, ma è stato solo molto più tardi che ho riscoperto i suoni del Medio Oriente.adulto, potresti scoprire un ritrovato apprezzamento per le verdure che evitavi da bambino. L’esibizione di “Soldi” di Mahmoud al 69° Festival di Sanremo il 9 febbraio ha conquistato il primo posto, battendo Ultimo e il Volo.
È stato Alessandro a scrivere la musica,
il produttore Dardust a lavorare all’arrangiamento e Charlie Charles ad aggiungere gli ultimi ritocchi. Parafrasando: “Quando ho scritto la versione iniziale di Soldi, mi è piaciuto, ma temevo che la struttura della canzone fosse un po’ confusa”. Spiega MahmoudEdizione 2019 di Rolling Stone A me sembrava sensato chiamarlo Dardust, ed è stato di grande aiuto, perché la canzone ha finito per essere una miniera d’oro. Subito dopo, Charlie Charles si è unito a noi e ha cucito alcuni effetti sonori estremamente originali sua.
” Oltre ad essere certificato doppio disco di platino, il brano segna l’inizio di una collaborazione a tre tra Mahmood, Charlie Charles e Dardust che prosegue in “Calipso”,
tormentone estivo pubblicato nell’aprile dello stesso anno a cui Fabri Fibra ed Ebbasta sfera. Inoltre, ad agosto è uscito “Barrio”.
