Preoccupazioni per le azioni della polizia nelle manifestazioni di Pisa e Firenze
In una recente trasmissione su La7, Roberto Vecchioni ha espresso profondo turbamento e incredulità per le immagini emerse dalle proteste di Pisa e Firenze. Ha commentato con voce rotta, condannando le cariche della polizia sui manifestanti, sottolineando: “Non sono cose che possono accadere, non devono accadere”.
“Queste non sono cose da vedere. Voglio dire, devi vedere, ma non sono cose che possono succedere. Non devono accadere, non siamo così”. Con la voce rotta dal grido, Roberto Vecchioni – nel corso della trasmissione Insomma su La7 – E ha trattenuto a malapena le lacrime.
“Ho pensato che la prima volta che ho visto questi video non potevo crederci. Mi sembra davvero sproporzionato”, ha aggiunto Massimo Gramellini, sottolineando come i giovani “appena si alzano dal divano, si staccano dal cellulare ed escono di casa per andare in piazza a far sentire la loro voce un fatto, giusto o sbagliato che sia, è lo Stato che li stende a terra con le mazze”.
La risposta sproporzionata attira critiche
Agli stessi sentimenti di Vecchioni ha fatto eco Massimo Gramellini, che ha definito “sproporzionate” le azioni della polizia e ha sottolineato il coraggio dei giovani manifestanti che hanno scelto di alzare la voce su questioni importanti. Gramellini ha lamentato che, invece di facilitare manifestazioni pacifiche, lo Stato abbia fatto ricorso alla forza, lasciando i giovani feriti e demoralizzati.
Intervento presidenziale
La gravità della situazione ha spinto il presidente Sergio Mattarella a intervenire, esortando il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a garantire un equilibrio tra l’autorità di polizia e la tutela del diritto dei cittadini a manifestare pacificamente. La dichiarazione di Mattarella sottolinea che il ricorso ai manganelli contro il dissenso non violento riflette un fallimento da parte delle autorità.

Risposta del ministro e promesse di valutazione
In risposta alla protesta pubblica, il ministro Piantedosi ha espresso rammarico per le scene angoscianti e si è impegnato a indagare su eventuali eccessi da parte delle forze dell’ordine. Ha riconosciuto il fallimento insito nell’uso della forza contro i giovani che esercitano il loro diritto democratico alla protesta.
Conclusione
Gli incidenti di Pisa e Firenze hanno suscitato diffusa preoccupazione e critiche sulla gestione delle proteste da parte delle autorità. Mentre le voci continuano a chiedere responsabilità e rispetto delle libertà civili, è imperativo che il governo rivaluti il suo approccio al mantenimento dell’ordine pubblico, difendendo al tempo stesso le libertà fondamentali.